Lamezia Terme 13/10/2017
Oggi pomeriggio il ricordo va a quel 13 ottobre 1815 quando, dopo un processo sommario, fu assassinato Gioacchino Murat. Al di là delle polemiche e pregiudizi che ancora inficiano la nostra storia nessuno può negare che Murat, amato dal popolo, lo ha ripagato con un buon governo, mirando anche ad elevarlo nella dignità verso i principi di libertà e di nazionalità con una grande opera di progresso civile. Giustamente perciò è stato visto quasi come una vendetta della storia il fatto che Ferdinando abbia accettato quasi completamente il riordinamento amministrativo dello Stato attuato da Giuseppe Bonaparte e da Murat nel regno di Napoli anche se seguì un’ispirazione della vita pubblica del tutto diversa. Per quanto riguarda specificamente la Calabria, sotto Murat intravide anch’essa modernità e riforme. In particolare vorrei ricordare il rilancio della produzione siderurgica che da anni stava registrando una forte flessione da sopperire con l’importazione di ferro dall’ estero. Murat sostenne gli impianti della Mongiana con il potenziamento della fabbrica che produceva le famose canne da fucile. Il complesso siderurgico riuscì a triplicare la produzione giungendo ad oltre 14.000 quintali annui e lasciando in eredità ai Borboni una struttura moderna che si ingrandi ulteriormente dopo il 1815 col completamento delle opere avviate da Murat. Ha scritto nel 1821 lo storico Gregoire Orloff nelle “MEMOIRES SUR LE ROYAUME DE NAPLES” : Le Ferriere della Mongiana in Calabria, che erano dimesse e abbandonate al degrado, sotto Murat furono ristabilite e diedero,in poco tempo,fino a 200 cantara di ferro e non fu necessaria l’importazione di questo metallo in quanto il paese ne poteva fornire abbastanza per l’approvvigionamento dell’armata benché fosse più numerosa dei tempi ordinari.
Vincenzo VILLELLA